venerdì 11 luglio 2014 Aperto, cordiale, costantemente appassionato della fotografia come quando non era ancora la sua professione, Maurizio Galimberti l’interesse per l’immagine lo covava da molto tempo anche se con la sua prima reflex ricevuta ventenne in regalo non riusciva a esprimersi pienamente. Cosa che fece passando a una fotocamera Widelux a obiettivo rotante che con il suo dinamismo gli permetteva di superare i confini dell’immagine singola, frequentando il gruppo bolognese Abrecal la cui ardita ricerca lo spingeva verso i confini segnati dalle Avanguardie Storiche e infine incontrando la pellicola istantanea Polaroid.